A tutti i piloti è noto cosa si intende per stallo aerodinamico. Dal
punto di vista del pilotaggio, lo stallo è una situazione estrema nella
quale può venire a trovarsi il velivolo, situazione che è estremamente
importante evitare se essa non è cercata a fini di addestramento. In
pratica in tale situazione viene a mancare completamente ed in modo più
o meno repentino la portanza aerodinamica. Annullandosi la portanza non
vi è alcuna forza che garantisce il sostentamento del velivolo, il
quale quindi perde molto velocemente la propria quota di volo. Lo stallo
è spesso associato al concetto di velocità di stallo. In realtà, più
precisamente lo stallo deve essere associato all'angolo di incidenza
dell'ala invece che alla velocità di volo. Questo concetto risulterà
chiaro in una prossima lezione nella quale si esaminerà l'andamento del
coefficiente di portanza con la velocità di volo. Si
vuole ora
esaminare cosa accade sull'ala in condizioni di stallo, per meglio comprendere tale fenomeno
aerodinamico. In condizioni normali, i filetti fluidi di aria avvolgono il
profilo alare in modo uniforme. Come si è visto nella lezione relativa
all'origine fisica della portanza aerodinamica, i filetti fluidi sul dorso
dell'ala possiedono una velocità maggiore dei filetti fluidi sul ventre
del profilo alare. immaginiamo ora di aumentare l'incidenza del profilo
alare, ossia di inclinare verso l'alto il bordo di attacco e verso il
basso il bordo di uscita del profilo alare (l'angolo di incidenza è
definito come l'angolo compreso tra la direzione della velocità relativa
dell'aria e la
direzione della corda
del profilo). Aumentando l'incidenza, accade che la velocità dei
filetti fluidi sul dorso del profilo aumenta ancora di più. Di
conseguenza diminuisce la pressione sul dorso del profilo, aumenta
quindi l'aspirazione verso l'alto e perciò la portanza aerodinamica.
Aumentando ulteriormente l'angolo di incidenza del profilo alare, la
portanza aumenta ancora di più, ma questo continua fino ad un certo
punto. Raggiunto infatti un certo angolo di incidenza elevato, quasi
improvvisamente i filetti fluidi si distaccano dal dorso del profilo e
formano una scia vorticosa dietro di esso (vedi lavagna sopra a
sinistra). A causa di ciò la portanza si annulla e vi è più alcuna
forza che tende a sostenere il velivolo, il quale perde bruscamente e
velocemente quota. E' questo il fenomeno aerodinamico dello stallo. Le
normative imposte agli aerei ultraleggeri richiedono che lo stallo del
velivolo avvenga ad una velocità molto bassa (65 km/h). Questo basso
valore nasce da esigenze di sicurezza, la quale deve essere massima in
un campo, come quello dell'aviazione ultraleggera, dove il volo deve
essere vissuto con spirito ludico e di svago, e contemporaneamente con
tutta la serietà e l'autodisciplina che esso richiede.
Ing.
Massimiliano Ghielmetti; docente di Aerotecnica
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